Ma veniamo alle librerie e ai framework adottati con maggiore frequenza per la realizzazione di interfacce fruitore; a tal proposito il primo dato interessante riguarda il fatto che nonostante jQuery sembri acquisire una rilevanza via via sempre più marginale con il passare del tempo, più del 99% degli sviluppatori contattati l’avrebbe utilizzata per un proprio progetto e nel 31% essa si sarebbe rilevata determinante per il suo completamento. Nel 70% dei casi jQuery sarebbe parte integrante di progetti in via di sviluppo.
Considerando i tassi di adozione degli altri strumenti che questa giornata presentano una rilevante capacità di penetrazione si osserverebbe un panorama particolarmente frammentato. React sarebbe stato distinto per l’implementazione del 38% dei progetti in corso, ma soltanto il 29% degli sviluppatori si sarebbe definito a proprio agio nell’utilizzarlo e a stento il 18% lo avrebbe definito un tool essenziale. Per valutare questi dati è comunque bene ricordare che parliamo di sviluppatori front-end.
Angular (e ci riferiamo alla prima generazione della libreria) sarebbe stato utilizzato per lo sviluppo di un quarto dei progetti e considerato determinante soltanto nell’8% dei casi. Angular 2 aggiungerebbe ulteriore 8 punti per quanto riguarda la percentuale di utilizzo nei progetti in corso, ma la sua rilevanza non andrebbe oltre il 3%. Più basso il tasso di adozione di VueJS, 10%, con il 6% degli sviluppatori che si sentono a loro agio nell’adottarlo e faticosamente il 3% a considerarlo essenziale.
Per quanto riguarda i task runner, Gulp risulterebbe essere dominante e utilizzato da almeno il 44% degli sviluppatori, vi sarebbe stata poi un’importante crescita degli script npm (+23%). Seconda posizione per Grunt con una tendenza alla flessione. Webpack risulterebbe essere il bundler più popolare con il 31% seguito da Browserify e RequireJS.
Via Craig Buckler