Perché tutto ciò? Probabilmente si tratta di una scelta in fase di sviluppo che negli anni ha dettato l’evoluzione dei browser moderni: i team dei vari progetti preferiscono fare in modo che il browser impieghi qualche secondo in più nel rendering della pagina per scansare di pareggiare pesantemente sulle performance generali.
Questo perché con il passar del tempo sono state integrate sempre più funzionalità nei browser che, dovendo gestire anche diversi add-on, avrebbero perso qualche punto in termini di prestazioni. Oltretutto, spesso si adottano soluzioni che puntano a tenere a freno sempre aggiornate le pagina aperte o salvate, dunque ad un ogni avviamento del browser vengano scaricate nuovamente e ricaricare tutte le tab salvate, senza una reale necessità per l’fruitore.
Si tratta comunque di aspetti spesso marginali, questa giornata le performance dei browser sono in linea generale elevate ma con l’hardware in commercio si potrebbe fare di la parte migliore ed scongiurare che si perdano quei 2-3 secondi in più per il caricamento delle tab. Servirebbe quindi un lavoro di ottimizzazione che adesso è però difficile da realizzare, soprattutto a causa dell’enorme bacino di hardware su cui devono girare i browser; focalizzarsi su GPU/CPU specifiche potrebbe influire negativamente sulle performance in altri sistemi.
In questi casi può venire in soccorso la community dei developer indipendenti con lo sviluppo di fork particolarmente ottimizzati per una determinata piattaforma.Browser con prestazioni migliori potrebbero garantire migliori user experience per chi caccia nelle Web application una fluidità almeno paragonabile a quella delle applicazioni native.
Via Ilya Birman