La classifica è stata quindi stilata tenendo conto di indicatori quali le offerte di lavoro in cui vengono richieste competenze su specifici DBMS, la rilevanza delle diverse soluzioni disponibili nelle discussioni sui social network, la diffusione dei profili specialistici sui network professionali, la frequenza delle discussioni tecniche relative ai vari sistemi, i dati acquisibili da Google Trends e altre fonti dello stesso genere, utili per misurare l’interesse sviluppatosi intorno ad un engine, nonché i riferimenti presenti nelle query di inchiesta e sui siti Web.
Il Database ranking così ottenuto vede Oracle conservare una posizione di primato anche nel dicembre del 2016, questa soluzione proprietaria e multipiattaforma scritta in linguaggio C relega quindi al secondo posto un’alternativa Open Source come MySQL che viene implementata in C e C++ dalla medesima azienda. Terza posizione per Microsoft SQL Server, software commerciale della Casa di Redmond basato su C++ che supera di una posizione PostgreSQL, engine libero e aperto realizzato in C, ad adesso in risalita in termini di popolarità.
Limitandoci ad analizzare la prime cinque posizioni osserviamo quindi la presenza di una solo engine basato sul modello non relazionale (NoSQL) orientato ai documenti, MongoDB, inoltre nessuna delle soluzioni presenti tra le prime dieci è nativamente cloud based. Scorrendo le cinque posizioni seguenti, viene confermato il predominio degli RDBMS (DB2, Microsoft Access, SQLite) con poche eccezioni Wide-column (Cassandra) e Key-value (Redis).
La popolarità di MariaDB, fork Open Source di MySQL, risulta essere in ascesa ma la sua ventesima posizione la rende un’alternativa ancora lontana dell’essersi affermata, mentre engine come Couchbase (document store basato su JSON e derivato da CouchDB con interfaccia Memcached compatibile), CouchDB, Microsoft Azure SQL Database e Google Cloud Datastore, occupano posizioni almeno superficialmente esorbitante marginali considerando gli hype o gli investimenti che li hanno coinvolti.
Chiaramente, il livello di popolarità di un Database non è un criterio sufficiente per valutarne la validità, rappresenta però un indicatore interessante riguardo all’andamento del mercato del lavoro e alla possibilità di reperire supporto per i propri progetti.