Tali caratteristiche rendono Inferno uno strumento semplice da utilizzare per chi ha già esperienza di sviluppo con React e il suo ecosistema, i coders possono quindi migrare facilmente i propri progetti basati sul developer tool di Facebook grazie a poche modifiche a livello di sorgente e all’impiego di inferno-compat, un package che offre un layer di compatibilità per i moduli di React in modo che questi possano operare anche su Inferno.
Così come React, quest’ultimo consente di sfruttare una modalità dichiarativa per la creazione delle user interface, non sfrutta schemi progettuali di tipo MVC (Model-View-Controller) o pattern architetturali come MVVM (Model–View–View-Model), ma consente di organizzare lo sviluppo sulla base di componenti che rendono il flusso di dati unidirezionale e il codice riutilizzabile e facilmente testabile (learn once, write anywhere).
Inferno consente il rendering dei contenuti lato server tramite il modulo inferno-server
e il JavaScript runtime environment NodeJS, non viene inoltre imposta alcuna restrizione nella creazione dei componenti. Il livello di prestazioni certificato dai benchmark e dai test effettuati in scenari real-world, evidenzia tempi di caricamento, parsing, rendering e aggiornamento in alcuni casi tra le 10 e le 20 volte inferiori a React e fino a 5 volte inferiori ad AngularJS.
Le performance garantite da Inferno, così come il supporto offerto ad esso dai JavaScript engine più aggiornati, lo rendono una libreria ottimale per la realizzazione di UI, anche particolarmente complesse, destinate all’utilizzo su mobile, assicurando nel contempo un risparmio in termini di autonomia dei dispositivi.
Via Inferno