Arrivata inoltre la nuova interfaccia “hardware-observe” che consente ai pacchetti Snappy di leggere le componenti hardware presenti nel sistema. Snapd 2.11 introduce diversi nuovi comandi usabili tramite la shell:
- snap find –private che consente di vedere i pacchetti Snappy condivisi privatamente;
- snap buy che da la possibilità di scegliere i payment backends per le applicazioni a pagamento;
- snap disable con cui si può disabilitare determinate applicazioni;
- snap revert permette il downgrade di modello di un’applicazione aggiornata di recente
Aggiornato il disposizione snap refresh che adesso può funzionare con gli snaps installati in devmode.
Snapd 2.11 è già presente nei repository di Ubuntu 16.04, dunque l’fruitore non dovrà fare altro che aggiornare normalmente il proprio sistema per ricevere l’ultima modello del programma. Purtroppo per il momento sono presenti poche applicazioni disponibili tramite i pacchetti Snappy, Libreoffice 5.2 e Telegram sono due progetti pionieri ma ci vorranno anni per coprire l’intero ecosistema di applicazioni disponibili per Ubuntu e le altre distribuzioni sistema del pinguino.
La sfida con il formato di Red Hat Flatpak è tutt’ora in corso e solo il tempo ci dirà quale dei due riuscirà ad avere la la scelta migliore come gestore di package di riferimento per l’ecosistema del “Pinguino”.
Via Developer Ubuntu