In particolare è estremamente conveniente analizzare i siti web dei concorrenti: come sono impostati, con quale tecnologia sono realizzati, come sono posizionati sui motori di investigazione e quanto traffico producono.
Un tempo, quando i concorrenti si contavano sulle dita di una mano in quasi tutti i settori online, il bug era molto meno “grave”. Ovvero c’erano così poche alternative che prima o poi tutte le persone interessate finire in qualche modo potevano sul vostro sito web. Da un po’ di anni a questa parte invece è tutto cambiato: i concorrenti sono oramai diventati così tanti che è molto difficile veicolare il traffico interessato sul proprio sito. Sono solito dire che “Internet è il più grande mercato che l’umanità abbia mai creato”, ed in un mercato così ampio la concorrenza è massima.
Uno dei migliori modi per scongiurare di farsi scippare traffico dai siti Web dei propri concorrenti è quello di analizzarli costantemente in modo da capire quali motivi potrebbero spingere gli utenti verso di loro.
Una delle prime cose che potete analizzare è se un sito è stato creato con un CMS, Content Management System, oppure no. A tal proposito vi consiglio questo strumento: WhatCMS. Basta inserire l’indirizzo del sito da analizzare e lo strumento vi dirà se riesce a scoprire con quale CMS è stato realizzato. Non sempre ci riesce, e purtroppo in caso negativo non è in grado di dirvi se, ad prova, il sito analizzato è stato realizzato da zero, senza usare un CMS. Quindi se scopre il CMS usato ve lo dice, mentre se non ve lo dice o non l’ha scoperto o non è stato usato alcun CMS.
Tenete presente che i CMS evolvono, e cambiano con il tempo. Ad modello fino a pochi anni fa Joomla la faceva da padrone (per non parlare del predecessore Mambo), mentre oramai WordPress sembrerebbe aver preso il sopravvento. Quindi se avete un sito realizzato con un CMS, e scoprite che un vostro concorrente ha non di più fatto un nuovo sito nuovo con un altro CMS qualche domanda fatevela!
Se poi scopriste che un sito è fatto con WordPress,allora potete provate anche a scoprire con quale tema è stato realizzato, grazie a WhatWpThemeisthat.com. Anche in questo caso vale la stessa logica di prima: inserendo l’indirizzo del sito lo strumento vi dice quale tema è stato usato (con tanto di punto per scaricarlo) se riesce a scoprirlo, altrimenti vi dice che non c’è riuscito (ed in quel caso o il tema usato è stato abilmente mascherato, o è un tema sconosciuto allo strumento, o è stato sviluppato ad hoc).
Queste sono le prime due cose che vi consiglio di fare quando analizzate un sito web. Sono infatti due informazioni fondamentali per il reverse engineering. Dopodiché potete portare avanti l’analisi, magari controllando il sito con il Pagespeed Insights di Google, ed altri strumenti di cui parleremo oltre in altri articoli.