Il Chrome Debugger è abbastanza completo dal punto di vista delle funzionalità, consente di eseguire porzioni di codice a partire da qualsiasi pagina, supporta il debugging sulla base di breakpoint, permette di fare debug su risorse remote, può essere utilizzato anche da console, consente l’interazione da linea di ordine, permette di debuggare codice offuscato, semplifica l’acceso delle variabili nel sorgente e, per quanto riguarda NodeJS, è rintracciabile grazie ad un porting.
Il protocollo di Chrome per il debug è stato infatti portato in un modulo per NodeJS divenendo utilizzabile anche per le applicazioni basate su quest’ultimo. L’utilizzo del Chrome Debugger è però condizionato da un requisito: l’installazione del node-inspector, piuttosto dell’interfaccia per il debugging di NodeJS che utilizza i Blink Developer Tools (ex WebKit Web Inspector) dove Blink e il rendering engine di Chromium e Chrome.
Per installare node-inspector basta ricorrere a npm, il package manager di Node:
npm install -g node-inspector
Fatto questo basterà avviare il debugging su un qualsiasi file JavaScript, nel caso non fosse abilitata di default si consiglia di utilizzare anche l’opzione –debug-brk che permette di mettere in pausa lo script alla prima riga:
node-debug nome-file.js --debug-brk
L’istruzione lancerà i Chrome Developer tools che potranno essere utilizzati per il debugging dell’applicazione NodeJS che si desidera analizzare.
Per approfondire: node-inspector